A partire dal 30 giugno 2024 entreranno in vigore le norme sui token di moneta elettronica, più comunemente conosciute come stable coin, del regolamento europeo sulle cripto-attività (MiCA) [1].
In altre parole, il parlamento Europeo ha creato un regolamento per definire:
- Chi possono essere gli emittenti di moneta elettronica (chi può emettere stable coin)
- Le norme sulla gestione e la vigilanza degli emittenti di stablecoin (tutte le norme che regolano l’attività degli emittenti di stablecoin) [2]
Perciò a partire dal 30 giugno 2024, le stablecoin che non sono emesse da emittenti autorizzati e/o che non sono conformi alle norme che regolano l’attività degli emittenti secondo la direttiva 2009/110/CE, non potranno essere negoziate all’interno dello spazio economico UE.
Quindi a partire dal 30 giugno 2024 nello spazio UE vi saranno due tipologie di stablecoin:
- Stablecoin regolamentate, ovvero conformi al regolamento europeo
- Stablecoin non autorizzate, quelle che non sono conformi alle norme del regolamento europeo
Questo significa che gli exchange di criptovalute che offrono i loro servizi ai cittadini che risiedono nello spazio economico europeo, non potranno più permettere la negoziazione delle stablecoin non autorizzate.
A conferma di ciò, il 3 giugno 2024 è stato pubblicato il primo annuncio da parte di un exchange (Binance), nel quale viene spiegato l’impatto del regolamento europeo sull’operatività delle stablecoin non autorizzate all’interno della propria piattaforma [3].
USDT è una stable coin regolamentata?
Per chi non lo sapesse, USDT è la stablecoin maggiormente utilizzata dai trader di criptovalute, infatti nel momento in cui sto scrivendo è il terzo asset per capitalizzazione di mercato[4]. Ha raggiunto questo traguardo poiché il suo prezzo è pressoché identico a quello del dollaro statunitense e per questo motivo permette di proteggersi dall’alta volatilità di prezzo delle criptovalute tradizionali.
Ma tornando al discorso del regolamento europeo, la domanda che mi sono fatto appena ho letto l’annuncio di Binance è stata questa: USDT è una stablecoin regolamentata? I cittadini dell’Unione Europea potranno continuare a utilizzare USDT negli exchange centralizzati?
Per il momento la risposta è: NO.
Al momento USDT emessa da Tether Operations Limited non può essere definita una stablecoin regolamentata perché:
- L’emittente al momento non ha una licenza per poter emettere token di moneta elettronica (stabelcoin)
- Tra le altre, l’emittente deve depositare almeno il 30% delle proprie riserve presso un istituto bancario accreditato (ovvero presso una banca all’interno dello spazio economico europeo)
Soprattutto su questo secondo punto temo che Tether farà fatica ad essere conforme con il regolamento europeo per il semplice fatto che quasi il 70% delle proprie riserve sia in titoli di stato del Tesoro USA[5]. Trovo quindi improbabile che il restante 30% delle proprie riserve venga depositato presso un istituto bancario europeo.
USDT sarà quindi una stablecoin non autorizzata, ma questo fa di USDT un token poco affidabile? La risposta è nuovamente un secco NO.
Nonostante alcuni attacchi, USDT ha dimostrato di essere una stablecoin affidabile in un contesto di estrema volatilità e non credo che sia un regolamento europeo a minarne la credibilità con alcuni vincoli assurdi. Tuttavia potrebbe vedere ridotto il suo utilizzo all’interno degli exchange regolamentati che sono obbligati a essere conformi con i regolamenti del legislatore per poter continuare a operare.